Trailer Gallery: Storie Per Non Dormire (Stagione 1)

STORIE PER NON DORMIRE 08: RANDAGI







EJAY IVAN LAC


STORIE PER NON DORMIRE



RANDAGI





Capitolo1

Sotto La Pioggia





Una fortissima pioggia serale si stava abbattendo su Cape May, nel NewJersey. Cloe guardava dalla finestra della sua nuova camera, si era appena trasferita con sua madre Ellen e suo fratello Liam.


Il vento fortissimo piegava gli alberi, a Cloe piaceva guardare i temporali, il brutto tempo le dava un senso di rilassamento e riusciva a distrarla dai mille problemi che giravano nella sua testa. Aveva da qualche giorno compiuto ventiquattro anni, ed era in cerca di un lavoro per aiutare la sua famiglia.


Notò qualcosa di strano nel giardino della loro casa, un animale che tentava di cercare un posto per ripararsi. Cercò di guardare meglio aprendo la finestra, vide con stupore che si trattava di un piccolo gattino bianco, impaurito e bagnato.


Cloe corse subito giù nell'atrio ed aprì la porta d'ingresso, vide il gatto che nel mezzo del giardino la fissava, mentre la pioggia batteva su di lui: "Hey coraggio!!! vieni da questa parte, forza". Il gatto fece uno scatto ed entrò di corsa dentro casa.


La madre Ellen arrivò dalla cucina per vedere cosa stesse combinando sua figlia Cloe. La ragazza era nell'atrio con il gatto tutto bagnato tra le braccia:


Ellen: "Cloe? Ma che stai facendo?"


Cloe: "Ho voluto salvarlo, era spaventato nel mezzo della bufera"


Ellen: "Non vorrai mica tenerlo qui, vero?"


Cloe: "Mamma è un gatto, non fa del male a nessuno"


Ellen: "Si lo vedo che è un gatto. Ma non voglio saperne niente, te ne occuperai tu, a tue spese"


Cloe: "Va bene, non ho nessun problema..."


Cloe risalì in camera sua con il gatto per asciugarlo. Chiuse la porta della camera, prese un asciugamano dal cassetto e cominciò a strofinarlo con dolcezza per asciugarlo. In quel momento bussò alla porta Liam, il fratello minore di sedici anni:

Cloe: "Si... entra pure"


Liam: "Ma cosa è succ.... o cavolo, hai tirato dentro un gatto?"


Cloe: "Già, ti piace? Lo chiamerò Bianco"


Liam: "Bianco? Ma che razza di nome è?"


Cloe: "Beh, guardalo è abbinato al suo colore. È tutto bianco"


Liam: "Guardalo Cloe. Hai notato che ha un occhio verde e uno azzurro?"


Cloe: "Meraviglioso, non ho fatto caso ai suoi occhi. È successo tutto così velocemente! Comunque ora prenderò un po d'acqua e qualcosa da mangiare"


Liam: "C'è del pollo avanzato di stasera. È bollito, non dovrebbe fargli male".


I due scesero in cucina, senza farsi sentire dalla madre. Presero una piccola ciotola per l'acqua, mentre Liam spezzettava il pollo bollito dentro ad un piattino.


Ritornarono in camera di Cloe, il gatto era li che attendeva il loro ritorno. Posizionarono la ciotola dell'acqua e il piattino di pollo sul pavimento. Convinsero il gatto ad avvicinarsi al piattino con il pollo. Bianco scese da solo dal letto e si avvicinò annusando il cibo.


Guardò per un attimo Cloe e Liam, si avvicinò al pollo e iniziò a mangiarselo, sembrava molto affamato. Cloe lo guardava sorridendo, era molto contenta di aver trovato un animale da accudire tutto per se.


Cloe: "Coraggio Liam, vai a dormire, domani è il tuo primo giorno di scuola"


Liam: "Dai che palle, ancora cinque minuti"


Cloe: "Liam, è tardi, anche io domani devo alzarmi presto per cercare lavoro. Su coraggio, lo vedrai domani Bianco".


Liam uscì dalla stanza di Cloe. La ragazza chiuse la porta, mise il gatto sul letto per farlo dormire e si mise sotto le coperte, spegnendo la luce: "Buonanotte Bianco".








Capitolo 2

Integrarsi





Cloe e Liam erano in cucina a fare colazione, mentre la madre si preparava per andare al suo nuovo lavoro in una agenzia immobiliare. Vestita con un completo tailleur nero si avvicinò ai figli: "E quindi? Come mi trovate?" I due con ancora le tazze di latte in mano si girarono verso di lei. Cloe rispose: "Devi vendere case o casse da morto?".


Ellen: "Devo vendere case, ma ho chiesto come sto con questo vestito"


Cloe: "Si, ti sta bene. Ma non so se possa mettere allegria agli acquirenti. Cioè, io amo il colore nero, ma per quel tipo di lavoro non so"


Ellen: "Liam? Tu cosa ne pensi?"


Liam: "Non sta a me giudicare..."


Ellen: "Ahh!!! voi ragazzi non capite niente. E io anche che vi do retta. Dimenticavo, Cloe potresti portare tu Liam a Scuola con la tua auto? Visto che devi andare in città a cercare lavoro"


Cloe: "Certo, nessun problema"


Liam: "Accompagnato dalla sorella? Iniziamo bene"


Cloe: "Preferivi essere accompagnato dalla mamma, venditrice di casse da morto? Effettivamente io l'avrei preferito".


Uscirono di casa e chiusero la porta. Bianco uscì dalla stanza di Cloe e scese le scale per arrivare davanti all'ingresso. I suoi occhi si illuminarono di una forte luce bianca, mentre fissava la porta.


Cloe e Liam arrivarono davanti alla scuola con l'auto. Liam guardò la scuola dal finestrino e successivamente fissò sua sorella, Cloe lo guardò incuriosita e chiese: "Che hai da fissare? Mi devi dire qualcosa?".


Liam: "Non credo di farcela..."


Cloe: "Avanti, è solo una stupida scuola. Che male potrebbe farti?"


Liam: "Guarda che facce che entrano. Sembra pieno di piantagrane"


Cloe: "Devi stare in macchina ad ammuffire come un cadavere? O scendi e vai a scuola? Ho anche io robe da fare oggi..."


Liam scese dall'auto e chiuse la portiera, Cloe rimase a guardarlo mentre si dirigeva verso l'ingresso della scuola, mise in moto e si allontanò, dirigendosi verso il centro della città.








Capitolo 3


Cose strane




Dal retro di un ristorante di Cape May uno dei dipendenti uscì per fumare una sigaretta, prese il suo cellulare dalla tasca per guardare gli ultimi messaggi ricevuti. La sua attenzione si spostò verso un gatto bianco che saltò sopra ad un cassonetto della spazzatura.

Il gatto fissò l'uomo soffiandogli contro. L'uomo si avvicinò a lui parlandogli: "Ma che bel gatto bianco. Ti sei perso? Vuoi da mangiare?". Vide un pezzo di pizza a terra, lo raccolse e lo tirò verso il felino: "Mangia, coraggio è buono".


Da dietro il cassonetto spuntarono altri dieci gatti bianchi, altri due spuntarono fuori vicino ai suoi piedi: "Ma guarda... un'invasione di randagi. Siete troppi, andate via luride bestiacce". Tirò il mozzicone di sigaretta ancora accesa contro il viso di uno dei gatti, si avviò verso l'entrata della porta del retro del ristorante, ma uno di loro gli saltò sulla schiena graffiandolo.


L'uomo si girò verso di loro bruscamente facendoli allontanare: "Ma che cazz... via!!! schifose bestiacce". Improvvisamente tutti i gatti gli saltarono addosso, graffiandolo e mordendolo ovunque. Cercò di liberarsi cadendo a terra, ma altri gatti saltarono fuori da ogni parte, avvolgendolo completamente. Le sue grida si udirono fino all'interno della cucina del ristorante.


I suoi colleghi uscirono fuori di corsa e videro l'uomo avvolto dai gatti, vennero aggrediti anche loro, tentarono di rifugiarsi nella cucina ma i gatti entrarono prepotenti, facendo schizzare il loro sangue ovunque.


Cloe arrivò davanti ad un piccolo supermercato della città, parcheggiò davanti e scese dall'auto. Aveva mandato la sua candidatura online per lavorare li dentro, visto che non aveva ancora ricevuto risposta decise di presentarsi di persona.


Entrò dirigendosi subito verso il bancone, dietro si trovava un'anziana signora con i capelli molto folti e bianchi che accolse la ragazza con un grande sorriso.


Cloe si appoggiò al bancone e chiese: "Mi scusi, io qualche giorno fa ho inviato la mia candidatura riguardo all'annuncio qua fuori. So che cercate una commessa...". In quel preciso istante arrivò il proprietario: "Tu devi essere Cloe immagino. Ti stavo giusto chiamando".

Cloe: "Ah! Beh fantastico... ha ricevuto il mio curriculum allora"

Colin: "Mi chiamo Colin, molto piacere. Sai cosa significa Colin?"


Cloe: "Ehm... no"


Colin: "Significa vincitore. È greco!"


Cloe: "A bene! Ecco, io sarei molto interessata a lavorare qui"


Colin: "Certamente. Ho bisogno di una persona che possa stare qui al bancone dalle tre del pomeriggio alle sette di sera. Credi che ti possa andare bene? La paga è di 300 dollari a settimana"


Cloe: "A settimana? Beh sembra perfetto... quando comincio?"


Colin: "Vedo che hai tanta voglia di lavorare eh? Puoi cominciare anche domani. Dammi i tuoi documenti, così faccio una copia per l'assunzione"


Cloe: "Certo, eccoli".


La ragazza diede i documenti al signor Colin, l'uomo li prese e fece delle stampe. Appoggiò un foglio da firmare sul bancone con una penna, Cloe si avvicinò e chiese: "Devo firmarlo?", l'uomo annuì: "Questo è il tuo contratto di lavoro, basta una firma qui in basso".


La ragazza firmò e sorrise: "Sa, questo è il mio primo lavoro in questa città. Sono molto emozionata". Il proprietario prese il foglio riconsegnando i documenti a Cloe, e rispose: "Ottimo. Allora ci vediamo domani Cloe, passa una buona giornata".


Cloe uscì dal negozio e salì in macchina. Si lasciò andare in un momento di euforia gridando dalla gioia e cantando canzoni a caso. Guardò l'orologio sul suo smartphone, si accorse che era quasi l'ora di andare a prendere suo fratello Liam a scuola.


Nel frattempo Liam si trovava davanti al suo armadietto, lo chiuse e sitrovò circondato da tre suoi coetanei. Erano i tre più fastidiosi bulli dell'istituto, il capo branco si chiamava Blake, un bambino basso e tozzo con la testa rasata e uno sguardo che puoi solo odiare.


Diede una piccola spinta a Liam alle spalle e disse: "Oh! Tu sei quello nuovo?". Liam si girò verso di loro: "Si... si sono io".


Blake: "Allora mettiamo subito in chiaro una cosa mezza sega, se vuoi che non ti picchiamo ogni settimana devi portarci dieci dollari"


Liam: "Dieci dollari per cosa?"


Blake: "Che c'è? Sei sordo per caso? Devi pagarci se non vuoi che ti picchiamo ogni giorno"


Liam: "Io non vi darò proprio niente. O andrò a riferirlo al preside..."


Jacob, uno dei tre bulli, si avvicinò a Liam e rispose: "Vai pure dal preside, non ti crederà mai sappilo... lui è mio padre". Liam si guardò attorno e con uno scatto furtivo riuscì a correre verso l'uscita della scuola. I tre bulli si misero ad inseguirlo e Blake gridò verso di lui per farsi sentire: "Ti spaccherò la faccia mezza cartuccia".


Liam uscì di corsa dal portone della scuola con i tre bulli che loi nseguivano furiosamente sul marciapiede. Liam si aspettava di trovare sua sorella ad attenderlo fuori ma non c'era traccia di lei.


La fuga proseguì per le strade di Cape May, Liam svoltò all'interno di un viale senza uscita, i tre bulli lo raggiunsero e Blake si avvicinò a lui con fare minaccioso: "Ma guarda... non hai possibilità di scappare". Liam cercò una via di fuga con lo sguardo ma il viale era troppo stretto, i tre erano sempre più vicini a lui quando ad un tratto una decina di gatti bianchi, raggiunsero i ragazzi nel viale.


Jacob si girò verso i gatti e tentò di mandarli via dando calci a vuoto: "Andate via merde!!!". Liam guardò i gatti incuriosito, assomigliavano tutti al gatto che sua sorella aveva accolto in casa la sera prima, il loro comportamento era molto strano. Restavano fermi a guardarli in attesa di qualcosa, Blake si avvicinò ad uno dei gatti e gli diede un calcio.


Improvvisamente saltarono tutti e dieci contro i tre bulli, atterrandoli a terra, Liam cercò di scappare via ma due gatti iniziarono a seguirlo. Appena uscito da viale vide in strada l'auto di sua sorella ferma al semaforo, Cloe vide suo fratello e lo chiamò dal finestrino: "Liam!!! ma che stai facendo qua? Sali!!!", il ragazzino corse subito verso l'auto inseguito dai gatti bianchi.


Riuscì a salire in macchina mentre i gatti saltarono sul cofano dell'auto. Cloe non capiva cosa stesse succedendo e mise in moto: "Ma si può sapere cosa cazzo sta succedendo?". Non ci volle molto e la strada principale della città fu subito invasa da centinaia di gatti bianchi che aggredirono i passanti, si infilavano ovunque, all'interno dei negozi, nelle auto e nelle case.

Cloe cercò di uscire da quell'inferno, ma i gatti si erano aggrappati alla loro auto: "Si può sapere da dove cavolo arrivano tutti questi gatti? Non riesco a vedere niente!!!". Mentre Cloe cercò di guidare il più lontano possibile dal centro della città Liam filmava tutto con il suo cellulare: "Questa storia è pazzesca! L'invasione dei gatti bianchi, wow!!!".







Capitolo 4


Liberiamoci di loro





Arrivarono davanti casa con l'auto, scesero di corsa dall'auto e videro dal fondo della strada i centinaia di gatti che li stavano per raggiungere. Corsero velocemente in casa, Cloe aprì la porta e chiamò subito sua madre che era in cucina sorvegliata dal gatto bianco.

Liam chiuse la porta a chiave e raggiunse sua sorella e sua madre. Il gatto si girò verso di loro, non aveva uno sguardo minaccioso, si avvicinò alle loro gambe per ricevere le carezze.


Cloe: "Mamma, stai bene?"


Ellen: "Io... io sto bene ma il gatto non mi permetteva di uscire dalla cucina. Ma che sta succedendo in città?"


Cloe: "Non lo sappiamo di preciso, ma centinaia di gatti l'hanno messa sotto sopra, sembrava un inferno".


Liam si avvicinò alla finestra, da dietro la tendina cercò di guardare fuori e chiamò l'attenzione di sua sorella: "Cloe vieni a vedere, questa storia sta prendendo una brutta piega". Cloe e sua madre si avvicinarono alla finestra per guardare, centinaia di gatti erano fuori e dentro il loro giardino che fissavano la casa, in attesa di qualcosa.


Liam guardò Bianco e arrivò ad una conclusione: "Forse ho capito cosa vogliono questi gatti. Stanno cercando lui".


Cloe: "Stai pensando a quello che penso io?"


Liam: "Penso che siano alla ricerca del loro cucciolo smarrito. Lo rivogliono indietro..."


Ellen: "Mettono a soqquadro una città per cercare un piccolo gatto?"


Cloe: "Hanno ferito e ucciso delle persone per questo, una cosa di questo tipo non l'ho mai vista in vita mia"


Liam: "Quindi dovrebbe essere facile no? Gli diamo ciò che vogliono e se ne andranno"


Ellen: "Chi è che andrà la fuori a portare Bianco?"


Cloe: "Tranquilli, ho causato io questo inferno. Ci penserò io".


Cloe sorrise al piccolo gatto e lo prese tra le sue braccia, Liam si avvicinò alla porta d'ingresso in attesa che sua sorella gli desse il via per aprire. Fece un lungo respiro e annuì a suo fratello per fargli aprire la porta.


Liam aprì e Cloe uscì fuori sul pianerottolo, i gatti tenevano lo sguardo fisso su di lei in attesa del loro cucciolo. Cloe lo appoggiò a terra: "Coraggio piccolino, vai dalla tua famiglia". Il gatto avanzò verso il suo branco, si girò verso Cloe e miagolò per ringraziarla.


La ragazza gli sorrise: "Coraggio, vai". Il gatto raggiunse l'enorme branco che lentamente si allontanò dalla loro abitazione, si dispersero in un grande campo verde che si trovava dall'altro lato della strada.


Chiusero la porta, fecero un lungo respiro e guardarono dalla finestra, di quei gatti non c'era più traccia, sembravano spariti nel nulla. Cloe si mise sul divano esausta da quella tremenda giornata. Liam si sedette vicino a lei e disse: "La prossima volta che ti viene in mente di far entrare un gatto randagio, assicurati che non provenga dagli inferi".


Cloe lo guardò e sorrise: "Sai... per questa volta non posso che darti ragione".








FINE

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