Trailer Gallery: Storie Per Non Dormire (Stagione 1)

STORIE PER NON DORMIRE 07: TAXI NIGHT







EJAY IVAN LAC



STORIE PER NON DORMIRE


TAXI NIGHT












Capitolo 1

Guida Notturna





Sasha, una giovane tassista di venticinque anni di New York, aveva appena preso la licenza e gli era stato affidato il suo primo taxi dall'agenzia per cui lavorava. Si muoveva senza sosta pur di guadagnare soldi, per lei la notte non era un problema, soffriva di insonnia, fino alle tre di notte poteva restare vigile.

Parcheggiata davanti all'uscita di un ristorante, aspettava qualche cliente bisognoso di un taxi. Ormai conosceva tutte le posizioni, le strade e le zone strategiche della città.


Neanche il tempo di accendere una sigaretta che un uomo si avvicinò al suo taxi, vestito abbastanza elegante con una valigetta bianca. L'uomo si mise nei posti dietro e chiuse la portiera, guardò Sasha e disse: "Mi porti all'aeroporto".


Sasha lo guardò è rispose: "Scusi ma... quale aeroporto? Jhon Fitzgerald Kennedy? Newark Liberty? La Guardia?" l'uomo era palesemente di fretta e agitato: "Senta! uno qualsiasi, devo prendere un volo per Miami, urgentemente".


Sasha mise in moto il taxi: "Ok, la porto al JFK, visto che è il più vicino". Si diresse verso l'aeroporto, l'uomo notò che stava fumando la sigaretta e chiese di spegnerla: "Mi scusi, non sarebbe opportuno spegnere la sigaretta? Per rispetto mio anche, comunque non si dovrebbe fumare nel taxi in servizio per giunta". La ragazza guardò l'uomo dallo specchietto e buttò la sigaretta dal finestrino: "Chi è lei? Lo sceriffo dei clienti dei taxi? Come vede c'è un vetro che ci divide, se la sigaretta è fastidiosa basta chiudere questa porticina davanti a lei".


L'uomo rispose: "Non credo che questo vetro serva a far fumare il tassista" Sasha sorrise: "Questo è il mio taxi, queste sono le mie regole. Se salì nella mia proprietà devi accettare le mie regole. Per quanto mi riguarda può fumare anche lei, non mi da fastidio".


L'uomo tirò fuori un pacchetto di sigarette dal taschino, ne prese una e l'accese. Sasha sgranò gli occhi mentre lo guardava dallo specchietto: "Ma che cazzo?!?! Mi ha fatto la morale fino a pochi minuti fa, ho buttato una sigaretta quasi nuova e lei se ne accende una???" L'uomo rispose: "Beh lei mi ha dato il via a fumare...".


Arrivati davanti all'ingresso dell'aeroporto l'uomo scese e chiese il conto del viaggio: "Quanto le devo?" la ragazza lo guardò come per riempirlo di brutte parole, poi rispose: "Sono trentasette dollari... più un dollaro per la sigaretta buttata". L'uomo le diede dalla fretta quaranta dollari: "Senta tenga il resto, sono di fretta... buona serata".








Capitolo 2

Passeggero Interessante





L'orologio segnava le 23:45, decise di aspettare davanti all'aeroporto, qualcuno sicuramente si sarebbe avvicinato al suo taxi.


Non passarono più di dieci minuti che una donna salì sul suo taxi, con una grossa borsa nera e un cappotto lungo e bianco: "Mi porti al New York Structural Biology Center. La via è 89 Convent Ave. Per favore faccia in fretta, le pagherò un extra".


Sasha mise la via sul navigatore che aveva sul cruscotto e si mise in moto: "Ma che avete tutti stasera? Siete tutti di fretta!!!". La donna appoggiò la testa al sedile e disse: "Qual'è il suo nome signorina? Lei stasera avrà un ruolo fondamentale se mi porta in tempo".


Sasha guardò la donna dallo specchietto e rispose: "Mi chiamo Sasha, e lei?", la donna rispose: "Il mio nome è Melissa Gray, sono una biologa".


Sasha: "Melissa Gray? Quella Melissa? Una delle più importanti biologhe al mondo? O mio dio non posso crederci!!!"


Melissa: "Si si, però guardi la strada..."


Sasha: "Ma lo sa che ho letto anche il suo libro Virus e Batteri Dallo Spazio. Ma davvero sulla terra sono caduti virus dallo spazio???"


Melissa: "Gia... davvero"


Sasha: "Sa che io ho una teoria sul virus del Covid 19? Secondo me si tratta di un virus proveniente dallo spazio. Insomma dai, nessuno sa come sia saltato fuori, parlano di scimmie, parlano di pipistrelli, ma nessuno sa davvero da dove si sia sviluppato. Lei cosa dice in merito?"


Melissa: "Ascolta Sasha, ora ho bisogno che tu mi porti il più veloce possibile in quel posto, ok? Non posso aggiungere altro. Ti prego fai del tuo meglio".


Sasha: "Hum! ok... visto che me lo sta chiedendo, si tenga forte perché prenderò strade turbolente".


La ragazza spinse il suo taxi il più veloce possibile, prendendo strade secondarie e superando auto e furgoni nelle strade notturne di New York. Arrivati davanti al Biology Center la donna scese dando cento dollari a Sasha: "Tenga signorina, le avevo promesso un extra. Stia attenta nei prossimi giorni, potrebbe essere rischioso la notte".


Sasha prese i soldi e incuriosita rispose: "In che senso pericoloso? Hey Melissa... mi spieghi!!!" la donna entrò nella struttura, Sasha guardando i sedili dietro si accorse che la donna aveva dimenticato un tesserino. La ragazza di corsa scese dal taxi, prese il tesserino e corse dentro la struttura.


Vide un atrio molto illuminato, Melissa era di fronte ad un uomo: "Melissa mi scusi, ha dimenticato questo nel taxi". La donna si girò verso di lei e gridò: "O mio dio, esci subito da qui, veloce!!!", le porte dell'ingresso cominciarono a chiudersi in automatico per evitare l'uscita. Sasha senza saperne il motivo si ritrovò bloccata nel centro di Biologia.








Capitolo 3


In trappola




Melissa si avvicinò alla ragazza: "Non hai letto fuori che è vietato l'ingresso?" Sasha imbarazzata cercò di scusarsi e di capire cosa stesse succedendo: "Mi... mi dispiace, io non... ho visto la sua tessera in macchina e ho pensato di portargliela. Ma che sta succedendo? Perché non posso uscire?".


L'uomo si avvicinò alle due e cercò di spiegare: "Si tratta di un nuovo protocollo di sicurezza, abbiamo un problema qui dentro ed è di vitale importanza che il problema non esca da qui....".


Melissa: "Lui è Carlos, uno scienziato come me..."


Sasha: "Di... di che tipo di problema stiamo parlando?"


Melissa: "Beh... perché nascondertelo, ormai di qui non esci. Abbiamo tra le mani un agente patogeno mutante e... ne abbiamo perso il controllo...". Un attimo di silenzio e Sasha da che aveva una faccia preoccupata, riempì il suo viso di felicità iniziando a manifestare tutta la sua contentezza: "Cazzo si!!! lo sapevo che esistevano virus mutanti. Lo sapevo, che figata!!!" Carlos e Melissa si guardarono in faccia, non capivano cosa avesse da gioire la ragazza.


Carlos: "Capisci che sarà un rischio restare qui dentro?"


Sasha: "Lei pensa che girare con un taxi di notte o di giorno a New York sia una passeggiata? Come vede sono ancora viva, so cavarmela benissimo"


Melissa:"Sai, non ha tutti i torti"


Carlos: "Ok ora vi porto nella zona sicura con gli altri membri della struttura, così Melissa ti mostreremo il tipo di mutazione intrapreso dal virus".


Entraronoall'interno di un'enorme sala di controllo, collegata da una porta daun laboratorio con alcuni scienziati all'interno. Nella sala dicontrollo Sasha notò due grandi schermi che mostravano le varie areedella struttura, con alcuni addetti che controllavano leinquadrature.


Sasha era palesemente affascinata da tutto, si avvicinò accanto a Melissae le chiese: "Scusi ma... non ho ancora capito bene quale tipo di pericolo ci aspetta con questo virus. Sarà mica mortale?". Melissa guardava gli schermi sulla parete poi si girò verso la ragazza e rispose: "Diciamo che il tuo corpo muore. Ma qualcos'altro prende il tuo posto".

"Guardate!!!" gridò uno della sicurezza che si trovava nella sala di controllo, indicò qualcosa sul monitor. Alcuni scienziati uscirono dal laboratorio per guardare. Rimasero tutti impietriti, la telecamera stava filmando due scienziati infetti, avevano la schiena ingrossata e le braccia lunghe e verdi, fino al pavimento. Le loro gambe erano lunghissime e i loro visi mostravano un aspetto putrefatto e aggressivo.

Sasha spalancò i suoi occhi, in quel momento sentì la paura scorrere nelle sue vene. Melissa si avvicinò al monitor: "Interessante. La loro struttura corporea è cambiata e a quanto pare il loro dna ha mutato in maniera davvero veloce. Da quanto sono infetti?". Uno degli scienziati si avvicinò e rispose: "Hanno contratto il virus circa dodici ore fa. La loro mutazione è iniziata otto ore fa".


Carlos: "Solo loro due hanno mangiato già nove persone in quel reparto"


Melissa: "Cosa? Sono cannibali?"


Carlos: "Non sappiamo se hanno fame o hanno semplicemente l'istinto di uccidere"


Sasha: "Fa... fatemi capire? Quelle cose, uccidono le persone? Come gli zombi?"


Carlos: "No, non come gli zombi. Questi non sono morti, sono solo mutati"


Melissa: "Quindi si possono abbattere tranquillamente?"


Sasha: "Ma avete capito come si prende il virus? E se ora siamo tutti infettati?"


Uno scienziato di nome Thomas si avvicinò a loro e rispose a Sasha: "Non è un virus che si prende con il respiro, ma solo quando ti sputano in bocca la loro saliva gialla...". La ragazza con sguardo inorridito rispose: "Ma... che... schifo!!!".


Melissa: "Quindi chi ha infettato questi due uomini? Chi è il paziente zero?"


Carlos: "Non lo sappiamo. Quel patogeno è arrivato qui per essere studiato, loro due non sono mai usciti da quel laboratorio e non è mai entrato nessun altro"


Melissa: "E se hanno sbagliato qualcosa? Forse per qualche tipo di ragione hanno ingoiato il virus"


Sasha: "Posso dire una cosa? Io ovviamente non sono una scienziata ma mi piace leggere libri su libri. Ecco... io penso che uno di loro abbia accidentalmente portato il virus su qualche dito e che poi si sia toccato la bocca o il viso, come un vero idiota..."


Tutti si guardarono in faccia, ma Sasha continuava a parlare: "Insomma dai!!! è davvero la cosa più banale che possa accadere, succede a tutti noi tutti i giorni. Vai sulla metropolitana, ti agganci e poi stupidamente ti gratti l'occhio, ti tocchi le labbra per sistemare il rossetto. Quelli che si mettono le dita nel naso e nelle orecchie? Ne vogliamo parlare? Secondo voi come si è diffuso il virus del covid? Così!!! uno scienziato si è messo il dito nel naso o si è toccato il viso e ha scatenato l'inferno".


Thomas: "Ma, sinceramente non ha tutti i torti. Ma sopratutto, chi è?"


Melissa: "Lascia stare, storia lunga. Abbiamo altro a cui pensare"


Improvvisamente suonò l'allarme in tutta la sala controllo, i due mutanti stavano sfondando la porta d'ingresso del loro corridoio. Dal monitor si poteva vedere la forza aggressiva che avevano i due infetti, cercavano di sfondare la porta con la testa.


Uno degli addetti alla sicurezza cercò di bloccare la porta della sala controllo, per evitare l'apertura automatica. Melissa chiese: "Questa porta è sicura???" l'addetto rispose: "Si, dovrebbe resistere, ho bloccato i sensori per l'apertura automatica".


Intanto dal monitor Sasha vide i due mutanti entrare nel loro corridoio: "Shh!!! fate tutti silenzio, stanno per passare di qui".


La camera di sorveglianza inquadrava i due esseri, che annusavano i muri e le porte. Nel silenzio totale della sala di controllo, si potevano udire i respiri e i passi dei piedi nudi sul pavimento di quelle strane creature.

Melissa fece segno a tutti di rimanere in silenzio, le due creature erano proprio davanti alla loro porta. Sasha con lentezza si nascose dietro ad una scrivania. I due mutanti annusavano la porta, il rumore del loro respiro si udiva all'interno della sala di controllo, uno degli scienziati indietreggiò appoggiandosi ad un tavolo. Non si accorse della tazza piena di caffè che si trovava sul bordo, la urtò facendola cadere a terra.


La tazza si frantumò e il suo rumore attirò l'attenzione dei due mutanti. Uno di loro con una testata rabbiosa riuscì ad abbattere la porta. Si trovarono davanti Melissa che terrorizzata iniziò a strillare, una delle creature la prese dalla faccia con la sua mano enorme e le staccò la testa.


Subito si creò il panico totale, tutti cercavano di fuggire scappando dalla porta della sala controllo, ma i due mutanti erano agili, staccavano come grissini braccia e gambe, mentre il sangue dei fuggitivi schizzava sporcando le pareti e il pavimento.


Sasha continuava a rimanere nascosta, cercando di non farsi notare. Riusciva a spostarsi da una scrivania e un tavolo con agilità, ogni volta che i due mutanti erano distratti ad uccidere qualcuno.


Uno dei due si accorse di lei, emise un urlo feroce e pesante. Iniziò a correre verso il tavolo dove sotto si trovava Sasha, che si accorse di lui riuscendo a scappare fuori dalla porta.


Il mutante andò a sbattere contro il tavolo e finì contro il muro. Sasha corse velocissima cercando di arrivare all'ingresso della struttura, le due creature mutanti corsero a cercarla, ringhiando e sbattendo ovunque.


La ragazza corse giù per una scalinata che portava nell'atrio, dietro uno dei due mutanti riuscì a raggiungerla, le diede un calcio sulla schiena facendola volare contro la vetrata dell'ingresso.


Sasha perse i sensi e la vista divenne completamente nera.








Capitolo 4

Fuga difficoltosa




Sasha riprese i sensi, si accorse che sopra di lei il mutante aveva la bocca spalancata e le teneva aperta la sua con le mani. Voleva farle entrare la saliva infetta all'interno della bocca.


Cercò con le mani di staccare la presa dal suo viso, una puzza nauseante cominciava ad uscire dalla bocca del mutante e la prima goccia disaliva verde si intravedeva sulle sue labbra viola. Sasha si fece forza e con le unghie iniziò a traforare le braccia della creatura che cominciò a gridare e ad allentare la presa dal viso della ragazza.

Sasha si accorse che le sue gambe non erano bloccate, così capì come uscirne: "Non sei molto intelligente mutante". Diede un calcio fortissimo in mezzo alle gambe del mutante che lasciò il viso di Sasha e si spostò dal dolore.

La ragazza si alzò da terra, corse verso il bancone della reception e cercò il tasto per sbloccare la porta: "Dov'è? Dove cazzo è???". Notò in basso, sotto la scrivania una grossa ascia antincendio, la prese e guardò il mutante con un sorriso beffardo: "Hey scherzo della scienza! Perchè non vieni ad infettarmi?".


Il mutante la guardò dritto negli occhi, emise il suo pesante ruggito correndo verso di lei. Sasha con un colpo preciso e secco riuscì a colpirlo sulla spalla destra con l'ascia, lasciandogli un grosso taglio profondo, il mutante gridò dal dolore e quasi il braccio gli si staccò.


"Coraggio figlio di puttana!!! vienimi contro!!!", il mutante corse ancora verso di lei, ma la ragazza con un altro colpo secco riuscì a staccargli definitivamente il braccio destro dalla spalla. Un urlo atroce risuonò in tutta la struttura. Sasha si avvicinò al mutante sdraiato a terra dal dolore, alzò lascia impugnandola con due mani e mirò alla testa: "Se non sono morta a New York di notte con il mio taxi, non morirò neanche chiusa in un laboratorio di notte con due creature mutanti". Sasha gridò fortissimo e spaccò a metà latesta del mutante.


Sfilò l'ascia dal cranio del cadavere, ridendo, ma dietro di lei qualcuno la prese di peso e la lanciò contro il bancone della reception. Era il secondo mutante che la raggiunse nell'atrio. Indolenzita si alzò, aiutandosi con l'ascia: "Porca puttana che botta... Hey!!! ma come ti permetti???". Il mutante corse verso di lei e la riempì di pugni in pancia e sul viso, per poi tirargli un doppio calcio con tutte e due le gambe, facendola volare contro la parete.


Sasha rivolta a terra iniziò a gridare dal dolore: "Cristo!!! che male!!! Ahhh, che male!!!".


Aiutandosi nuovamente con l'ascia per alzarsi da terra, si girò verso il mutante, impugnando con entrambe le mani il manico. Si reggeva a fatica in piedi, ma tentò comunque di far fuori l'ultimo mostro.


"Co...coraggio testa di cazzo, vieni a prendermi. Dai!!!", il mostro corse verso di lei gridando come un leone inferocito, Sasha sorrise guardandolo negli occhi e con un colpo secco e preciso, tagliò latesta del mutante che finì violentemente sul muro, mentre il corpo colpì la ragazza, trascinandola contro una porta, sfondandola.


Sasha spostò il corpo del mutante che si trovava sopra di lei, si alzò seduta e vide un vetro infilato dentro al suo polso. Lo inpugnò con delicatezza e lo sfilò dal polso, gridò dal dolore, ma nonostante tutto si rialzò in piedi.


Tornò zoppicante dietro al bancone della reception, aprì un cassetto e vide che al suo interno si trovava il pulsante per aprire le porte, lo premette e le porte si riaprirono.


Riuscì ad arrivare al suo taxi, aprì la portiera e salì alla guida. Prese il pacchetto di sigarette che si trovava sul cruscotto, sfilò una sigaretta e l'accese aspirando con molta profondità, buttò fuori tutto il fumo e si appoggiò al poggia testa del sedile.


Aprì improvvisamente gli occhi e guardò la porta d'ingresso. Sasha ritornò dentro e si diresse verso la sala di controllo. Andò verso il corpo di Melissa e cercò il suo portafoglio. Lo sfilò dalla tasca dei pantaloni, lo aprì e vide trecento dollari al suo interno, mise la sigaretta tra le labbra e si portò via i soldi.


Risalita sul taxi chiuse la portiera, accese il motore e si allontanò da quel posto: "Mi spiace Melissa, ma questo ti è costato un extra...cazzo". Il taxi si avviò velocemente verso la città di New York mentre l'alba delle prime ore del mattino iniziava a riflettere sui vetri dei grattacieli.








FINE

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